Il terzo giorno abbiamo raggiunto Castel del Monte. Quanto si è detto, quanto si è scritto su questo imponente monumento di pietra! Io aspettavo questo “incontro” da molto tempo. Ero in attesa di percepire quello che quel luogo così ricco di significati poteva e sapeva trasmettermi. La sua posizione predominate lo rende visibile già da chilometri di distanza, e s’intuisce che per Federico II fosse l’emblema del suo potere e del suo dominio. Man mano che ci si avvicina il castello sembra diventare più uno scrigno… una scatola impenetrabile e inespugnabile. Le sue geometrie ricorrenti e quasi ossessive di forme ottagonali che si rincorrono, quasi privo di aperture fatta eccezione per piccole fenditure ai lati delle torri lo rendono oggetto misterioso e di grande fascino. L’ottagono, non a caso poichè essendo simbolo di unione fra il quadrato (raffigurante la terra ) e il cerchio (simbolo di Universo, di e la perfezione) era la forma perfetta per un sovrano illuminato che si autoproclamava unione fra uomini e divinità. Il sovrano che aveva voluto nella sua corte gli uomini più saggi e sapienti della sua epoca provenienti da ogni parte del mondo fece costruire questo castello in cui ogni forma ha un significato e ogni geometria nasconde forse un messaggio, che noi oggi non sappiamo più leggere.
Ipotesi ne sono state fatte tante e basta digitare il suo nome nelle ricerche web per incontrare le teorie più astruse. Quello che posso dirvi è che percorrere i suoi corridoi e salire lungo le ripide scale a chiocciola perfetta delle sue torri non è emozione da poco. Così come fermarsi nel cuore della sua corte interna: a guardare in alto, il cielo diventa un ottagono perfetto e mi viene da pensare che potrebbe proprio essere lui il protagonista della nobile costruzione. Con un azzardo creativo immagino il cortile ricolmo di acqua. La guida mi aveva detto che in passato dovevano esserci state delle balconate situate a circa metà altezza di legno … in un lampo di fantasia ho visto una fila di nobili signori dagli opulenti abiti intenti, nottetempo ad osservare di sotto il bacino di acqua che, a guisa di un enorme specchio nelle notti serene, portava in terra le costellazioni e gli astri .. per una studio “da vicino” delle coordinate stellari. Federico II era attorniato di matematici ed astronomi che dall’oriente portavano le loro conoscenze più avanzate di queste discipline. Non stupisce quindi che forme dominate dalla “sezione aurea” e sperimentazioni astronomiche potessero essere protagoniste nell’ambizioso progetto architettonico del colto sovrano. Oltrettutto pare che già gli antichi egizi utilizzassero i bacini d’acqua vicino ai templi per “catturare” simbolicamente l’energia delle stelle in determinati periodi dell’anno secondo determinati scopi legati alla fertilità della terra e alla salute del Nilo (e se ve la devo dire tutta durante i miei viaggi in Egitto io ho avuto la netta sensazione che fosse proprio così). Per pranzare o soggiornare nei pressi di Castel del Monte vi posso suggerire l’agriturismo Il Pino Grande. Fra le mura di un’antica Masseria, poche camere e un grandissimo orto che garantisce una cucina chilometri zero nel cuore intatto dell’alta Murgia.