La Spa sostenibile: il tempio del benessere dell’uomo nel rispetto dell’ambiente e dei suoi equilibri.
“Non possiamo essere sani i un mondo malato…” si può partire da quest’affermazione di Papa Francesco per trovare la giusta motivazione verso nuovi stili di vita, più in sintonia con i nostri ritmi interiori e l’ambiente che ci circonda.
Pensare all’ambiente non è più da considerarsi un’aggiunta alle buone pratiche che si vogliono intraprendere, ma un’esigenza indispensabile per garantire una qualità di vita alle generazioni che verranno.
Anche l’industria del benessere e delle spa non viene meno a questa attenzione verso “l’ambiente”, e da qualche anno lo dimostra sia nella scelta dei trattamenti, sia nella costruzione delle spa. La spa vincente oggi punta su elementi in linea con un approccio “sostenibile” e di tutela dell’ambiente.
Come si riconosce una spa sostenibile? In che modo una spa può interagire sull’ambiente? Quali sono gli ambiti di “attenzione” quando una Spa vuole abbracciare una filosofia “green” ?
1. Trattamenti e materie prime – Effetto “KM zero”
I trattamenti proposti dalle “bio-spa” sono generalmente eseguiti con prodotti locali, provenienti dalle aziende agricole dei dintorni: fave pugliesi, olio toscano, limone amalfitano etc…. In questo modo, le materie prime possono essere utilizzate appena raccolte, mantenendo intatti tutti i principi attivi. L’ideologia del km zero viene applicata dalla tavola al wellness nei resort più di tendenza di tutto l’emisfero. Negli ultimi anni, a partire dal 2017/18, si è assistito ad un costante aumento di richiesta nella cosmetica e nel mercato del benessere per prodotti biologici ed ecocompatibili. I consumatori sono diventati più consapevoli e oltre a prendersi sempre più cura per il proprio corpo, hanno scelto di farlo utilizzando materie prime biologiche, cibi vegani e prodotti non testati su animali. La richiesta di trattamenti bio e sostenibili appartiene ad una tendenza di mercato destinato a crescere anche in futuro con evidenti vantaggi per la salute dell’uomo e dell’ambiente.
Oggi l’uso del termine Km zero è stato abusato dai media e dalla comunicazione proprio perché non c’è spa che non abbia comprovato che il successo è direttamente proporzionale alla grado di “unicità” che può comunicare, che a sua volta è indissolubilmente legata al territorio di appartenenza.
Se possiamo decretare una “morte annunciata” è senza dubbio quella della spa che offriva massaggi e rituali provenienti da ogni parte del mondo, votata alla ricerca dell’esotico a tutti i costi o del trattamento più strano possibile.
Oggi la spa di successo sa trasformare e offrire ai suoi ospiti il meglio del suo territorio declinato in rituali e trattamenti realizzati grazie ad una cosmesi naturale che attinge alle peculiarità del luogo stesso. Al pari della cucina anche nella spa il trattamento più ricercato e quello legato all’esclusività del territorio e all’alchimia degli elementi che appartengono allo stesso. E’ importante notare come possa diventare l’ambiente, con le sue particolari condizioni climatiche o geomorfologiche del terreno, il protagonista dell’offerta “benessere” della spa, trasformando le caratteristiche del luogo in veri “highlight di benessere”.
2. L’edificio – progettare una spa bio
Un approccio olistico si trova proprio nella rivisitazione del concetto di spa, che recentemente si è trasformata in bio-spa, o eco-spa. Luoghi destinati al “benessere” delle persone che guardano anche alla salute e ai benefici dell’ambiente. Come dire non può stare bene l’uomo se l’ambiente soffre. Ecco che quindi le spa più ricercate si avvalgono di studi di architettura altamente specializzati, attenti alla scelta dei materiali e a progettare edifici che s’inseriscono in maniera armoniosa, consapevole ed ecosostenibile all’interno del paesaggio e nel pieno rispetto della natura. Lo sa bene lo studio in Italia dell’architetto Apostoli che è diventato un riferimento per la progettazione e la realizzazione di Bio-Spa in tutto il mondo. Da un punto di vista estetico l’Eco Hotel o L’Eco-spa presenta una struttura minimale. Realizzata con materiali naturali come la pietra, il legno e il vetro, spesso la spa crea spazi suggestivi dove gli interni si fondono con l’esterno in un osmosi che rende la natura assoluta protagonista.
Le spa ecosostenibili possono essere alimentate da pannelli fotovoltaici o da altre fonti rinnovabili, utilizzare software gestionali per monitorare il risparmio energetico e idrico, proporre menu creati con prodotti locali a chilometro zero, arredi realizzati in materiali biologici, percorsi fitness all’aria aperta e mettere a disposizione degli spazi ispirati alle teorie del Feng Shui e più in generale di tutte le discipline olistiche di matrice per lo più orientale.
3. L’energia e i consumi
Una spa sostenibile dimostra il rispetto dell’ambiente che la ospita anche e soprattutto dal tipo di energia che utilizza, e da come dispone di una delle risorse principali del nostro pianeta che è anche l’assoluta protagonista della Spa (Salus per acquam): l’acqua. I consumi di questo elemento, che è alla base della vita di ogni essere vivente, devono venire scrupolosamente monitorati e regolati. Ci sono strutture in grado di trasformare e riciclare sia l’acqua piovana che quella scartata dalle piscine. In entrambi i casi l’acqua viene recuperata con diversi accorgimenti in modo da consentire, ad esempio, il riutilizzo attraverso un sistema di irrigazione avanzato per il giardino, che permette di risparmiare fino al 50% del consumo standard.
Alcune destinazioni termali (sin dall’antichità) utilizzano il calore geotermico delle sorgenti come riscaldamento degli ambienti (case, hotel e spa), ottenendo in questo modo un risparmio economico nel pieno rispetto dell’ambiente.
Ci sono, poi, bio spa che possono contare su proprie centrali a biomasse per la produzione di energia elettrica, calore e raffreddamento, alimentata da scarti di lavorazione del legno. Una produzione energetica che può venire integrata con quella di un impianto fotovoltaico presente sul tetto che consente di coprire quasi interamente il fabbisogno della struttura. Anche i consumi sono centrali nella definizione di una Spa sostenibile: infatti non esiste salvaguardia dell’ambiente senza una riduzione dei consumi di pvc, di carta e di emissioni di Co2.
Occorre uscire da una mentalità sterile di “greenwashing”, ovvero non basta fregiarsi di essere bio per cavalcare un’onda mediatica.
Quello che le aziende possono iniziare a fare è sicuramente pensare a come dare forma concreta a questo cambiamento, mettendo in pratica investimenti oculati e green oriented già al loro interno. Questo vale soprattutto per quelle realtà che sono considerate particolarmente energivore, e cioè che consumano grandi quantità di energia elettrica e termica per il proprio business, proprio come le spa.
La produzione combinata di calore ed energia sta quindi diventando un’attrattiva sempre maggiore per questa tipologia di aziende. La produzione di calore decentrato con impianti di cogenerazione ad alta efficienza offre grandi potenziali di risparmio energetico.
L’importante è compiere questo primo passo che non coinvolgerà più soltanto i singoli ma l’intera comunità, tenendo a mente che a vincere sarà anche l’ambiente.
L’Associazione Internazionale delle Spa Sostenibili
A livello internazionale è nata da poco un’associazione, la Sustainable Spa Association, costituita per fornire un aiuto concreto alle Spa e ai centri Termali che vogliono sposare la filosofia eco e bio e offrire al mercato la scelta di un benessere rispettoso dell’ambiente.
“Crediamo che l’industria termale abbia la responsabilità di proteggere il mondo in cui viviamo e prendersi cura delle risorse naturali su cui facciamo affidamento” – queste le parole del suo presidente Lucy Brialey. L’Associazione, che vanta prestigiose partnership nel mondo delle imprese del benessere, si avvale della collaborazione dei massimi esperti internazionali del settore per offrire un affiancamento costruttivo al cambiamento globale, a partire dal mondo del wellness.
“E’ stato per me un onore accettare l’invito a far parte del Team in quanto ritengo il tema ambientale centrale nel futuro delle nostre vite e che ognuno debba agire e mettere a disposizione le sue potenzialità e professionalità per la causa. Le vicende mondiali dell’ultimo anno ci hanno fatto “toccare con mano” che siamo tutti interconessi e come tali responsabili del nostro futuro e di quello della Terra.” C.G.