Quando la lingua arriva in cucina si creano occasioni ghiotte per incontri interculturali che dalla tavola arrivano ai libri. Questo il passaggio tematico nato da un iniziativa della collega e amica Federica De Luca, che per il Salone del Libro di Torino ha stilato una pratica mappa che, suddivisa per circoscrizioni, elenca tutti i ristoranti dove si mangia s”in lingua spagnola”.

La lingua spagnola, ospite dell’edizione 2019, si apre infatti anche quel linguaggio della tavola che non ha bisogno di traduzioni e giunge diretto anche a chi non ha dimestichezza con le lingue straniere. Per entrare nel vivo dei vari quartieri, nella quotidianità di locali che evocano storia, tradizioni e sapori che hanno ispirato molti scrittori ispanici, Federica De Luca, giornalista di turismo ed autrice di guide, in questa sua mappa elenca ritrovi che declinano le varie espressioni della tavola spagnola e latinoamericana, dal cibo di strada, ai piatti popolari, sino a quelli più raffinati. Un goloso invito alla lettura e un omaggio ai Paesi a cui si devono i fondamenti della dieta Mediterranea.


Alcuni locali, dal 6 al 13 maggio, proporranno piatti “ad hoc”: tartacos di pesce di vari Paesi del Sud America (Street Fish, circ 1) ), piatti di Arequipa cari al peruviano Mario Vargas Llosa (Vale un Perù, circ 3), zuppa di gazpacho ed astice alla catalana ispirate a ricette tratte da ”Le ricette Immorali” di Manuel Vázquez Montalbán (Ristorante dell’Officina, circ 6), Gaspacho con bacalhau – Spagna , Pico de gallo – Messico Asado di baccalà – Argentina (Osteria Bacalhau, circ 7) il Mole Poblano di “Come l’acqua per il cioccolato” della messicana Laura Esquivel (La Posada Mexicana, circ 8).

Un modo per avvicinare le comunità che vivono in città, cogliendo affinità che proprio la tavola ha contribuito a saldare. Ma anche un primo passo per una sempre più stretta collaborazione con Torino e la sua forza commerciale.

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