Il primo organo che si sviluppa all’interno dell’utero materno è l’orecchio, ed è’ curioso osservare come la sua forma ricordi quella del feto.
Attraverso l’ascolto del battito cardiaco, il feto entra in contatto con il primo suono esterno. Questo suono rimarrà impresso a livello inconscio e quindi in grado di interagire con le nostre più intime e nascoste emozioni.
Per questo motivo nei più antichi rituali e in ogni rito sciamanico si fa uso del tamburo che col suo suono atavico ricrea il ritmo scandito del battito cardiaco amplificato e potente come doveva essere quello ascoltato quando ancora eravamo nella placenta. Le vibrazioni possono arrivare a modificare le nostre emozioni e forse anche le nostre cellule: su questo principio si fonda la Musicoterapia.
I mantra indiani furono sviluppati proprio con questa consapevolezza. L’influenza della musica su tutti gli esseri viventi, piante comprese, è un dato di fatto. Il suono, in quanto successione di vibrazioni, è energia che, come può rompere la coesione intermolecolare (si può frantumare un cristallo con l’uso della sola voce), può sciogliere tali blocchi per risonanza prima che somatizzino.
Il “massaggio sonoro” , ad esempio, proviene dall’antica tradizione Himalayana, vecchia di cinquemila anni; utilizza le vibrazioni calmanti delle Campane Tibetane che fluiscono attraverso i “meridiani” corporei e massaggiano ogni cellula del nostro sistema – per rimuovere i blocchi e gli squilibri energetici.
Una delle ultime terapie dedicate al benessere ha come protagonista “il suono”. In particolare il suono subacqueo utilizzato per lasciarsi galleggiare cullati da particolari vibrazioni che unite a quelle dell’acqua conducono ad uno stato di completo abbandono del pensiero e del corpo aiutando in maniera facile e naturale ad entrare in uno stato celebrale rilassato.
Nelle vasche di galleggiamento (meglio se in acqua termale) vengono trasmessi, grazie a casse subacquee, particolari suoni che per la loro natura lentamente conducono in un stato di rilassamento profondo e ad un ascolto non più attivo ma passivo ovvero come se le onde sonore diventassero onde d’acqua che entrano in risonanza nel corpo cullando ogni singola cellula in uno stato di abbandono totale.
Musica e vibrazioni arrivano quasi a farci percepire il frantumarsi del corpo galleggiante in un’osmosi con il liquido tutt’intorno.
Image via www.lifepathenergies.com