Abano Terme – l’etimologia del luogo
La città di Abano prende il nome da Aponus divinità regionale delle acque termali, identificato con il Dio Apollo e come questo, dispensatore di salute.
In epoca pre-romana le numerose pozze di acqua calda e fredda, caratterizzate dai forti odori acri affioravano in fiumi e rigagnoli naturalmente dal terreno.
Le popolazioni locali attratte da quel particolare spettacolo della natura stabilirono qui i primi insediamenti, dedicando l’intera zona al culto di Aponus.
Le Fons Aponi o Aquae Aponiae il cui nome riporta alla radice indoeuropea Ap che identifica l’acqua, divennero poi particolarmente importanti come luoghi di cura in epoca romana chiamate “ acquae patavinea”.
Secondo alcuni miti, in questa località Ercole aveva dedicato un tempio a Gerione, mentre Fetonte era qui precipitato con il carro del Sole.
Terme Euganee – l’acqua
Le acque termali si generano nei bacini incontaminati delle Prealpi Venete a circa 1500 mt di altitudine. Defluiscono nel sottosuolo di origine vulcanica ad una profondità di 2000-3000 metri arricchendosi lungo il loro tragitto, di circa 80 km,di sali minerali.
Ad Abano sgorgano a temperature che possono anche superare gli 85°C e si ipotizza che i tempi di permanenza nel sottosuolo siano dell’ordine di decine di migliaia di anni. Si tratta di acque ipertermali salsobromoiodiche e ad oggi sono le uniche in Italia ad essere riconosciute e certificate a livello europeo.
La principale qualità del fango, prodotto nell’arco di circa 2 mesi grazie all’azione del flusso costante dell’acqua sorgiva sul terreno argilloso, è il suo potere anti-infiammatorio indicato in tutte le forme di artrosi, per la salute delle ossa e nel loro utilizzo inalatorio per la cura di riniti allergiche e delle forme croniche che interessano le prime vie aeree.
Balneoterapia
Consiste nell’immersione del corpo in una vasca contenente pura acqua termale calda e arricchita di ozono. Di solito eseguita dopo la fangoterapia, l’immersione in vasche singole ad una temperatura di 36-38 °C favorisce la risoluzione dei processi infiammatori cronici ed è indicata per combattere le atrofie muscolari o le sindromi dolorose che colpiscono le articolazioni.
Il Fango
Al contrario di come si è abituati a pensare l’efficacia del fango non è dovuta solo al calore sprigionato durante la sua applicazione.
Il Centro Studi Pietro d’Abano ha dimostrato scientificamente e brevettato l’importanza di una particolare componente organica: una sorta di “pellicola” che si forma durante il periodo di maturazione ( c.a. 60 giorni) sopra le vasche.
Si tratta di alghe diatomee e cianobatteri responsabili del caratteristico colore verde-azzurro alla massa argillosa e ricche di principi attivi aventi un’efficacia antiinfiammatoria al pari di quella utilizzata nei principali farmaci ma senza effetti collaterali.
Il Ministero della Sanità Italiano riconosce il ruolo terapeutico dei trattamenti termali nella cura e nella riabilitazione di numerose patologie, fra cui quelle che interessano l’apparato respiratorio e otorinolaringoiatra, la sordità rinogena e le patologie reumatiche.
Articolo di Cinzia Galletto