Il ramo d’Olivo è da sempre un simbolo di pace e di recente il consiglio di amministrazione dell’ UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura) ha indetto una giornata in suo onore. Il 26 di novembre di ogni anno si celebra la  Giornata mondiale dell’olivo.

Il consiglio ha detto che la celebrazione annuale della Giornata mondiale dell’olivo “aiuterà a proteggere questa pianta antica e preservare il suo valore di lunga data “, e ha sottolineato il significato dell’olivo come simbolo universale di pace e armonia.
“Oggi l’olivo viene coltivato in sei continenti e contribuisce allo sviluppo economico e sociale sostenibile di molti paesi e alla conservazione delle risorse naturali “.

L’olivo vanta una lunga storia di 6,000 anni di coltivazione nel Mediterraneo e ancora oggi la sua coltivazione è presente in 56 paesi.

Ma la prestigiosa pianta svolge un ruolo di spicco anche per lo sviluppo economico, sociale e sostenibile, grazie all’impiego di milioni di uomini e donne. Riveste anche un importante funzione per la salute grazie alle sue molteplici proprietà nutrizionali rispettivamente dei suoi frutti – le olive e ovviamente del loro derivato l’olio, ma anche delle sue foglie.

Meno conosciuto è il suo ruolo riguardo la protezione ambientale. Infatti la coltivazione di uliveti previene la desertificazione dei terreni, protegge dall’erosione e ha il potenziale per aumentare la fissazione atmosferica del biossido di carbonio nel suolo.

OLIVO: simboli

SIMBOLO DI LONGEVITA’ E DI PACE

OLIVO SIMBOLO DI FUSIONE FRA MASCHILE E FEMMINILE (sole e luna)

L’INSEGNAMENTO DELL’ULIVO: SENSIBILE E RESISTENTE

SACRO AD ATENA – IL FEMMINILE MASCOLINIZZATO

OLIVO MISTICO DI MAOMETTO PONTE FRA ORIENTE E OCCIDENTE – ASSE DEL MONDO – AL CENTRO DEL MICROCOSMO E DEL MACROCOSMO

ULIVO SIMBOLO di LUCE PACE e CIVILTA’ sia per BIBBIA sia per CORANO

Al centro di noi stessi, risiede l’Ulivo, distillatore dell’oro verde, fuoco vegetale, sostanza alchemica che trasforma l’uomo in dio. L’albero produce l’olio sacro, così l’uomo è invitato a fare di se stesso, producendo luce liquida, quella sostanza preziosa che simboleggia il Sole, l’Io, la divinità interiore nascosta all’interno del frutto, racchiusa nel seme.

OLIO – OROVERDE – FUOCO VEGETALE – fuoco alchemico – Sacro fuoco

NUTRIMENTO e PROPRIETA’

L’OLIO, COSTITUITO DA ACIDI GRASSI E VITAMINA E, COSTITUISCE UNA RISERVA LIPIDICA, OVVERO È UN FUOCO VEGETALE, CALORIE PRONTE DA BRUCIARE.

Ad Atene

Anche nella Costituzione degli Ateniesi di Aristotele si legge: “L’olio si raccoglie dagli ulivi sacri: l’arconte lo preleva dai proprietari dei terreni in cui questi alberi si trovano…un tempo la città appaltava la raccolta e chiunque scalzava o abbatteva un olivo sacro era giudicato dal consiglio dell’Areopago e, se riconosciuto colpevole, punito con la morte” (60, 2; sul tema anche Lisia, De olivo sacro, 11-19). Una regola antichissima proibiva inoltre anche ai raccoglitori di olive di danneggiare in qualche modo l’albero strappandone o percuotendone con forza i rami durante la raccolta.

Seneca  ci ricorda che “nessuna forma di sapere si apprende da un luogo”, né da un unico passo strappato all’organico, perché siamo noi il viaggio, il bagaglio con cui andare: la ricerca continua, gli esami non finiscono mai, i classici e gli ulivi so lì, longevi, saldi, ad assicurarci, se solo lo vogliamo, inesauribile “riserva del futuro”…

ETIMOLOGIA
Dal latino olivum, a sua volta derivato dal greco classico elaion e dal greco arcaico elaiwon. Famiglia delle Oleaceae.

In italiano, si utilizzano sia la forma “olivo”, che la forma “ulivo”, nonostante quest’ultima sia tendenzialmente tipica delle regioni dell’Italia centrale.

E’ l’albero che più di altri ha “Governato” il mondo spirituale e sacro dalla notte dei tempi.
Un albero complesso e colmo di significati.
IN BOTANICA

Specie caratteristica del bacino del Mediterraneo, l’Ulivo è un albero sempreverde, dalle foglie lanceolate e coriacee, che crescono opposte una all’altra e sono coperte da un sottile strato di cera, che le protegge dagli agenti atmosferici. Cadendo, le foglie formano ai piedi dell’albero un tappeto argentato che ricopre il suolo e in mezzo a cui, verso novembre, si possono scoprire le olive, nere e mature, cadute dai rami.

I Frutti : Le olive

Le olive i frutti al cui interno il seme è contenuto in un nocciolo, sono ricche di nutrienti come polifenoli, acidi grassi monoinsaturi e vitamina E le stesse propietà che troviamo nell’olio di oliva.  L’olio, costituito da acidi grassi e vitamina E, costituisce una riserva lipidica, ovvero è un fuoco vegetale, calorie pronte da bruciare. I processi attraverso cui si forma l’olio sono legati alle forze ignee e all’energia solare e producendo l’olio l’ulivo trasforma il calore del Sole distillandolo in forma liquida, nutrimento per il seme e per l’uomo. Le olive per divenire commestibili vanno trattate in particolare occorre sottoporle a un processo di fermentazione. Al naturale, le olive sono troppo amare, per via dell’elevato contenuto di oleuropeina, un complesso tanninico.

I Fiori

I fiori dell’Ulivo sono piccoli, bianchi, cerosi e delicatamente profumati. L’impollinazione tuttavia è anemofila, anche se, in seguito alle migliaia di anni di coltivazione da parte dell’uomo, le varietà attuali di Ulivo faticano a riprodursi da sole, e perciò oltre alla propagazione per seme, con quest’albero di ricorre spesso alla talea.

L’ulivo non raggiunge grandi altezze, fermandosi intorno ai 15 metri massimo, la sua longevità è invece quasi senza uguali. Può superare i 1000 anni.

Le Foglie

Le foglie, dure e simili a scaglie, sono sempreverdi e attaccate ai rami da piccioli piuttosto rigidi, donando un aspetto quasi metallico alla chioma dell’albero, che brilla d’oro nel sole e d’argento nella luna, di qui la sua “valenza” alchemica.

Il Tronco

La grande particolarità dell’Ulivo risiede però nel suo tronco, nelle forme contorte che assume, nei fori e nelle venature che lo percorrono, liscissimo eppure inciso dal tempo, modellato dalle correnti di energia che scorrono in lui secondo un ritmo per noi lentissimo, eterno. Il tronco dell’ulivo reca un messaggio scritto per noi in una lingua che dobbiamo riscoprire, antichissima e proprio per questo vicina, dentro di noi. L’ulivo mostra ancora un’enorme vitalità: ogni anno dalla base del suo tronco spuntano polloni, che non sono altro che alberelli neonati recanti in sé, come un tesoro, il patrimonio genetico dell’albero madre, che può essere anche vecchio di secoli e ancora vivo. Forte è anche negli ulivi la tendenza a inselvatichire: lasciati a se stessi, ritornano oleastri e colonizzano la macchia, come per esempio è accaduto in alcune parti dell’Australia. L’ENERGIA DELL’OLIVO

“All’ulivo bisogna avvicinarsi con rispetto, giacché non è soltanto una delle più antiche tra le piante coltivate che offrono nutrimento, è anche un sostenitore della guarigione, un custode delle sostanze per gli atti del culto, della consacrazione di Re Sacerdoti, per l’estrema unzione. L’ulivo stesso è un patriarca sacerdotale tra gli alberi; in un oliveto le ombre sono attraversate da luci argentate o dorate, vi si respira la stessa pace solenne di un santuario. (…) Anche se in età avanzata il fusto può frantumarsi, si suddivide in pezzi distinti come il ceppo del salice, assomigliando più alle rovine di una roccia spaccata che a una pianta: da esso germogliano ramoscelli verdi, giovanili e freschi, e anche i rami secolari sono nuovamente sensibili al richiamo della primavera. Si sa che in realtà tutto l’albero è un frammento della Terra, lo si capisce bene guardando un vecchio ulivo. Ma questo albero così terrestre è aperto anche alla luce e al calore Cosmico.”
W. Pelikan, Le Piante Medicinali, vol. II

L’Olivo è tradizionalmente legato all’archetipo del Re sacerdote, del sovrano illuminato, dell’unione fra uomo e dio, fra il presente e l’infinito, ma anche di fusione tra uomo e donna, tra il maschile e il femminile presenti in noi.

Di giorno risplende di luce dorata e di notte le sue foglie sono scaglie d’argento che cantano con la Luna. Nonostante sia simbolo di civilizzazione e di progresso e perciò sia spontaneamente considerato un albero “maschile”, razionale, in un certo senso “educato” (non per niente è sacro ad Atena, dea vergine che rappresenta il femminile controllato, “maschilizzato”, rispettato e riverito proprio perché sottomesso alla razionalità angusta tanto onorata dal patriarcato), l’ulivo sa mostrare anche un profondo lato lunare, femminile.
L’ulivo è memoria solida, eterno presente, saggezza e superamento del piano fisico. Ci mostra con se stesso come superare le finte barriere che ci separano dalla divinità, restando sempreverdi e distillando il nostro fuoco alchemico.

L’olio d’oliva, fuoco vegetale, è considerato sacro da tempi antichissimi. Oltre a essere una delle fonti principali di nutrimento e di luce (serviva infatti per condire i cibi ma anche per alimentare le lampade), era anche l’unguento utilizzato nei riti di consacrazione di sacerdoti e re, simboleggiando il Cristo (e christos, in greco, significa appunto “unto”, “santificato con l’olio”, e quindi prescelto).
Nel Corano si descrive un olivo misterioso. Dice Maometto nella Surat sulla Luce (la XXIV): “Dio è la luce dei cieli e della terra. La sua luce è come quella di una lampada, collocata inuma nicchia entro un vaso di cristallo simile a una scintillante stella, e accesa grazie a un albero benedetto, un olivo che non sta a oriente né a occidente, il cui olio illuminerebbe anche se non toccasse fuoco. E’ luce su luce. E alla sua luce Dio guida chi vuole. Così Dio, che sa ogni cosa, propone similitudini agli uomini.”

L’olivo mistico di Maometto non si trova a oriente né a occidente perché costituisce l’asse del mondo, e sta quindi nel centro del macrocosmo così come del microcosmo.

Al centro di noi stessi, risiede l’Ulivo, distillatore dell’oro verde, fuoco vegetale, sostanza alchemica che trasforma l’uomo in dio. Così come l’albero produce l’olio sacro, così l’uomo è invitato a fare di se stesso, producendo luce liquida, quella sostanza preziosa che simboleggia il Sole, l’Io, la divinità interiore nascosta all’interno del frutto, racchiusa nel seme.

MITOLOGIA E STORIA:

Originario dell’Asia Minore, dove cresceva allo stato selvatico, l’ulivo era in origine un frutice spinoso, l’oleaster, e secondo il mito fu Eracle Dattilo a introdurlo per la prima volta in Europa, portandolo a Olimpia, dove l’eroe istituì i giochi olimpici che si svolgevano ogni quattro anni in onore di suo padre Zeus. Eracle pianto’ sulla spoglia collina dove sorgeva la città un bosco di oleastri prelevati alle sorgenti del Danubio, dove li aveva avuti in dono dai sacerdoti di Apollo. Fino alla settima Olimpiade i vincitori ricevevano in premio un rame di melo con un frutto, promessa di immortalità, in ricordo delle mele d’oro delle Esperidi di cui si era impossessato l’eroe. Con la settima Olimpiade il melo fu sostituito, per ordine dell’oracolo di Delfi, da una corona d’oleastro. Di oleastro era anche la clava di Eracle.
Dalla selezione effettuata in Siria sull’oleastro deriva probabilmente l’olivo che i Fenici diffusero in tutto il Mediterraneo, quell’olivo che, secondo un altro mito greco, Atena, dea della cultura e della guerra, vergine nata dalla testa di Zeus, piantò per la prima volta in Grecia. Si narra che un giorno la dea si scontrò con Poseidone, suo zio, fratello di Zeus e signore del Mare, per il possesso dell’Attica. Per dirimere la contesa gli dei si rivolsero a Cecrope, primo re di quelle terre, che promise la palma della vittoria a chi avesse creato qualcosa di straordinario. Poseidone colpì con il tridente la terra in mezzo all’Acropoli, facendone scaturire una sorgente di acqua salata. Ma fu Atena ad assicurarsi la vittoria piantando il primo olivo, come ricordava anche un’iscrizione sul fronton dell’Acropoli. Da quel giorno l’olivo divenne sacro alla dea. Non soltanto era proibito bruciarne il legno, ma si puniva severamente chi li danneggiava. Persino gli Spartani, quando saccheggiarono Atene, li risparmiarono temendo la vendetta degli dei.

L’Olivo è simbolo di luce, pace e civiltà anche nella tradizione biblica, così come nel Corano. La Genesi narra che quando le acque del Diluvio universale cominciarono a calare e l’arca si arenò sulla cima del monte Ararat, Noè fece uscire prima un corvo perché gli riferisse sul lento emergere delle terre, poi una colomba. Entrambi tornarono senza aver trovato nemmeno un lembo di terra su cui posarsi. Così dopo sette giorni Noè fece volare nuovamente la colomba fuori dall’arca, e a che questa volta, al crepuscolo, la colomba ritornò, ma portando un ramoscello d’olivo nel becco. Noè comprese allora che le acque si erano ritirate definitivamente. Aspettò altri sette giorni e di nuovo lasciò libera la colomba, che non tornò più nell’arca. Per questo l’Olivo era ritenuto simbolo di salvezza, prosperità e fine del conflitto. Al simbolismo di pace, quella pace che sola permette il progresso della civiltà, si ispirava anche un’usanza testimoniata da Cirillo d’Alessandria: un esercito che voleva la pace dopo una battaglia la chiedeva tramite un araldo che si presentava la nemico recando un recipiente colmo di olio d’oliva.

CREDENZE POPOLARI

Nelle tradizioni folcloristiche abruzzesi l’olio e l’olivo hanno un posto di notevole importanza. La presenza dell’olio in molte pratiche magico-religiose è ampiamente documentata. Le foglie di olivo vengono usate anche nei sortilegi: nella composizione del “breve”, il sacchettino confezionato dalla magare a scopo protettivo dagli influssi malefici. Inoltre, è credenza che le foglie di olivo, bruciate, tengano lontano il malocchio. È segno di grave e futura disgrazia rovesciare l’olio a terra e spargerlo.

UN PONTE TRA L’UOMO E DIO: L’ULIVO

 IN FITOTERAPIA

L’olivo è una pianta a funzione eminentemente solare e a potenzialità leonina. Ciò significa che agisce sul cuore, sul suo ritmo. La tradizione fitoterapeutica attribuisce alle foglie di ulivo le proprietà ipotensivante, ipoglicemizzante, febbrifuga e diuretica, rendendole un utile coadiuvante nella terapia di ipertensione e diabete.
Il gemmoderivato di Olea europea presenta a sua volta una spiccata attività antiipertensiva, oltre che ipocolesterolemizzante e ipoglicemizzante, rendendolo un ottimo rimedio nella prevenzione e cura dell’arteriosclerosi.

FIORI DI BACH – Olive è un rimedio del repertorio di Edward Bach. Olive è il fiore della rigenerazione, che ci sintonizza con la Fonte dell’energia, aiutandoci nei momenti di spossatezza e depressione. Ci riconnette con il nostro Sole interno.

FOGLIE DI OLIVO: COME UTILIZZARLE

Un modo molto semplice per utilizzare le foglie di olivo è preparare un decotto. Servono semplicemente 5 grammi di foglie essiccate per ogni tazza d’acqua utilizzata. Prepararlo è semplicissimo: fate bollire le foglie in acqua per qualche minuto, lasciate riposare e stiepidire, infine filtrate e bevete. La dose generalmente consigliata è di una tazza al giorno.
In erboristeria troverete anche disponibile la tintura madre di olivo, l’estratto fluido già pronto molto comodo da utilizzare dato che basta assumere alcune gocce in acqua una o due volte al giorno. Chiedete sempre consiglio ad un erborista in base alla problematica per la quale intendete assumere l’ulivo.

CONTROINDICAZIONI
Le foglie di ulivo non presentano grosse controindicazioni, l’unica attenzione da fare è in caso si soffra di pressione bassa. Meglio però sempre informare il proprio medico in caso si voglia fare uso di questo rimedio naturale anche perché non si escludono possibili effetti collaterali con farmaci o medicinali che si assumono.

Bibliografia Articolo parte Storica:
Mitologia degli alberi di Jacques Brosse
Florario -Alfredo Cattabiani – Miti, leggende e simboli di fiori e piante.
W. Pelikan, Le Piante Medicinali, vol. II