Le Terme tornano a far parlare di sé, riconquistando il successo del passato, quando principesse, regine, politici, attori e personaggi famosi le frequentavano per piacere, oltre che per mantenersi in forma e in salute. Se ne parlerà durante il Convegno inaugurale aperto al pubblico di mercoledì 20 ore 16,30.
Il Vicepresidente nazionale di Federterme Aldo Ferruzzi, ci parlerà dell’eccellenza italiana delle acque e dei trattamenti termali nostrani mentre il focus sulle terme europee sarà l’intervento di Raffaella Caria, segretario esecutivo dell’Associazione che raduna tutte le principali Terme storiche E.H.T.T.A. , l’onorevole Massimo Tedeschi ci parlerà del ruolo dei Comuni Termali (ANCOT) e infine l’ultimo intervento sarà dedicato ad una “case history” europea significativa, quella della destinazione benessere Slovena che grazie alla presenza del Direttore dell’Ente Sloveno per il turismo, Aljosa Ota, svelerà i numeri e l’importanza del comparto ternale nel mercato turistico sloveno.
Vediamo qualche numero relativo al sistema termale italiano:
dall’ultimo Rapporto Federterme(2015) si evince, dai numeri delle presenze, che crescono i giovani maschi che si recano alle terme, i bambini in età pediatrica, le persona della terza età attive e desiderose di fare esperienze nuove, di relax e benessere termale, di turismo, di nuovi stili di vita ma crescono anche i portatori di patologie croniche dell’invecchiamento.
Il progressivo invecchiamento della popolazione determinato da un lato dalla caduta del tasso di natalità e a dall’altro dall’allungamento della vita media è in continua crescita. Per farsi un idea di tale processo basta confrontare l’indice di vecchiaia (che si ottiene facendo il rapporto fra la popolazione con almeno 65 anni di età con la popolazione di 0-14 anni) che è passato dal 60% nel 1978, al 93% nel 1991 per arrivare ad oggi ad oggi con un balzo 158% (anno 2015).
L’ Italia con i suoi 756 stabilimenti idroterapici (terme, centri di talassoterapia etc) si colloca al 5° posto in una graduatoria mondiale dopo Cina, Giappone, Germania, e Russia. Il 48,7% delle aziende termali è collocato al Nord, il 36,2% al Sud e il 15,1 % al Centro Italia.
Questi sono alcuni dei numeri che ci fanno capire come l’incidenza del settore del Turismo “medico” riserva delle potenzialità che in parte sono rimaste inespresse, da un lato a causa della crisi economica del nostro paese dall’altro forse per una lentezza nella risposta alle rinnovate esigenze di una popolazione in costante e forte cambiamento. Negli ultimi anni infatti è andata a consolidarsi una nuova concezione della salute intesa non solo più come cura delle malattie, ma anche come miglioramento psico-fisico della persona.
Un cambiamento rivolto al ceto medio-alto della popolazione, ma non solo, che ha fatto registrare un attenzione crescente agli stili di vita, ad una alimentazione più sana, ad una regolare attività fisica, e una certa serenità interiore. Il 30,4% delle persone con almeno 25 anni pratica almeno una volta la settimana attività fisica, mentre i giovani dai 18 ai 22 anni scelgono per le loro vacanze mete relax dove poter praticare yoga o meditazione ( dati International Travel Survey di Momondo).
Questi cambiamenti si sono riversati nel mondo delle terme che hanno registrato un flessione dell’età media del cliente, scesa al 47% la quota degli anziani, mentre è salita del 10% la percentuale dei ragazzi fino a 17 anni di età e al 43% quella degli adulti dai 18 ai 64 anni.
E’ fra il pubblico giovane infatti che si afferma il bisogno di mantenersi in forma, di prendersi cura di sé, e di trascorrere un periodo di “vacanza” in un ambiente di relax e immerso in un ambiente naturale.
Ecco quindi ritrovate le parole chiave di questi 3 giorni all’insegna del “Turismo del Benessere”: vacanze, salute, cura.