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Il mio viaggio nella Valtellina ha come obiettivo scoprire Bormio e la sua offerta termale e wellness. Le aspettative non vengono deluse, infatti si può dire che il benessere qui è davvero di casa e si declina in una molteplice offerta adatta per diverse esigenze: dalle coppie, agli  amanti degli sport invernali, alla famiglia. Ma procediamo con ordine, intanto semplificando, si può dire che il benessere a Bormio va a strati, nel senso che dal basso, all’inizio del paese incontriamo prima il grande stabilimento termale pubblico Bormio Terme, si procede poi salendo verso la collina con i Bagni Nuovi verso metà percorso, per finire ai suggestivi Bagni Vecchi: punto iniziale da dove la lunga tradizione termale ha preso le mosse oltre duemila anni fa.

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Bagni Vecchi

L’albergo sorge nel luogo dove già in epoca romana si trovava l’antico Hospitium balneorum e successivamente l’ospizio destinato ai pellegrini e ai viandanti che percorrevano la via verso il Tirolo (xenodochio). Con l’apertura della strada per lo Stelvio I “Bagni di Castello” e l’antica “Fortezza della Serra” le terme vennero trasformate in hotel per ospitare anche la Corte Imperiale d’Austria (1826).

La struttura è abbarbicata sulla nuda roccia e sembra aggrapparsi al fianco della montagna. Il benessere si scopre fra percorsi esterni e interni di grande suggestione. Si scende da una ripida scaletta per immergersi nella piscina esterna con idrogetti.  Ci si lascia pigramente galleggiare nella  vasca a picco sulla conca di Bormio, mentre la vista spazia sulla vallata e sulla chiesetta sottostante, alle cui spalle c’è una delle sorgenti  che da secoli è una fonte inesauribile di preziosa acqua termale.

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Scendendo lungo il percorso esterno, si oltrepassa l’entrata della chiesa: qui si può sostare in un grande tino idromassaggio prima di varcare la porticina che porta ai bagni romani.  Si tratta della Vasca dell’Arciduchessa, risale al 1800 e veniva usata dall’Arciduchessa d’Austria durante i suoi soggiorni abituali.

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Entrando il vapore lascia a malapena intravedere due vasche di acqua calda dove ci si può immergere. La poca luce interna è quella naturale che filtra da piccole finestre: qui l’atmosfera si fa ancestrale, potente e di grande suggestione. Questa grotta è il punto preciso dove sgorga una delle sorgenti particolarmente ricca di sulfobatteri naturali (fanghi) ed era già utilizzate in epoca preromana.

Le zone interne si suddividono in Bagni Medievali, Bagni Imperiali proseguendo in un immaginario percorso nella storia fra saune, vasche e bagni di vapore , aree relax,  zone detox e docce energizzanti. I profumi cambiano come le temperature delle saune e così il calore alla “cirmolo” in un’altra area diventa profumo di erbe alpine e così via in un emozione continua che stimola tutti i sensi.

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All’ingresso, nella “zona imperiale”, entrando da una porta per nulla dissimile a una qualsiasi apertura verso una stanza si apre un percorso che non ci si aspetta : la Grotta di San Martino. Un antro di pietra dove il vapore aumenta man mano che ci si avvicina alla sorgente raggiungendo le viscere della montagna (Tepidarium – Laconium – Frigidarium- Calidarium ). In questa zona si può partecipare a piccoli gruppi in rituali dove una guida conduce fra fanghi e bagni di reazione in un autentico percorso benessere.

Nella zona imperiale c’è anche un bagno tonificante dedicato a Garibaldi a ricordo del suo soggiorno nel 1859, durante la Guerra d’Indipendenza, quando era solito ritemprarsi dalle lunghe marce sullo Stelvio con immersioni sotto le cascate di acqua calda.

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