La musica di Mozart è in grado di migliorare la percezione spaziale e la capacità di espressione.
Questa testi fu sostenuta a seguito di un esperimento scientifico su 84 studenti e i risultati furono pubblicati nel 1993 dalla rivista Nature.
Gli effetti benefici della Sonata K 448
Gli studenti divisi in tre gruppi furono sottoposti all’ascolto di tre brani musicali differenti: il primo ascoltò musica easy-listening, il secondo una sinfonia di Mozart (K448) e il terzo rimase solo in ascolto del silenzio.
Subito dopo, agli studenti fu sottoposto un test di intelligenza, una prova di ragionamento spaziale riconosciuto come lo Stanford-Binet. Il gruppo che aveva ascoltato Mozart ottenne mediamente un punteggio superiore di almeno 10 punti rispetto agli altri. Si cominciò cosi a parlare di EFFETTO MOZART.
Studi sui topi hanno evidenziato che quelli sottoposti all’ascolto di Mozart sono più abili nell’uscire da un labirinto di quelli a cui era stata fatta ascoltare musica minimalista o lasciati nel silenzio.
Secondo il professor John Jenkins del Royal College of Physicians l’ascolto di Mozart potrebbe contenere una speranza nel trattamento dell’epilessia. Infatti insieme a un gruppo di scienziati Jekins ha riscontrato l’effetto positivo della sonata K448 di Mozart sui pazienti epilettici che sono stati esposti per dieci minuti alle sue note per poi essere esaminati. Tanto è bastato per migliorare la loro abilità a muoversi nello spazio e di manualità ad esempio nel tagliare un pezzo di carta o ripiegarlo secondo linee e angoli predeterminati. Anche nella cura dell’epilessia infantile incurabile detta di Lennox-Gestaut la sonata K448 si è rivelata taumaturgica migliorando notevolmente la percezione dello spazio.
Il professor Jenkins, che ha passato in rassegna la ricerca internazionale sulla musicoterapia, ha dichiarato alla Bbc che è molto probabile che anche altri compositori possano scatenare l’effetto Mozart. Primo fra tutti, Bach e che i risultati raggiunti siano talmente incoraggianti da giustificare ulteriori studi in questa direzione.
Ascolto e aree cerebrali
Tracce luminose hanno dimostrato che il cervello umano usa una vasta area per ascoltare la musica, l’emisfero sinistro governa lo sviluppo del ritmo e dell’intensità del suono, quello destro il timbro e la melodia. Risultato: ascoltare musica mette in moto le parti rilevanti del cervello. Non a caso la Performing Right Society (Prs) ha lanciato uno studio sul potere e gli effetti spesso nascosti della musica dal titolo “The Power of Music”.
La potenza del Sol 5
Secondo alcuni sarebbe la prevalenza di alcune note a produrre questi effetti nell’area cerebrale, in particolare l’insistenza del Sol 5. Di certo è che l’ascolto delle sonate di Mozart e in modo particolare di quella che anche lo scienziato Albert Einstein definì “una delle più profonde e mature composizioni di Mozart” , la K448, riesce a superare la mera bellezza artistica per arrivare ai livelli più profondi di comunicazione quella in grado di generare stati di armonizzazione interiore tramite la modificazione dei circuiti neuronali.
La mozart terapia di Alfred Tomatis
Uno dei maggiori studiosi del suono dal punto di vista medico, il francese Alfred Tomatis è stato il primo a sostenere che la musica mozartiana è in grado di produrre un miglioramento delle abilità cognitive dell’individuo, attraverso lo sviluppo del ragionamento spazio-temporale. Tomatis in particolare sostiene che l’ascolto della musica mozartiana è in grado di favorire l’organizzazione dei circuiti neuronali, rafforzando i processi cognitivi e creativi dell’emisfero destro. Quindi ascoltando Mozart potremo aumentare le capacità matematiche e visive,diminuire lo stress e perfino il dolore artritico e non ultimo mettere ordine tra le cellule nervose mal funzionanti.
Alla base della tesi sostenuta da Tomatis (otorinolaringoiatra francese) c’è l’osservazione delle relazioni esistenti fra l’orecchio e le varie funzioni dell’organismo come ad esempio il linguaggio. L’orecchio come una sorta di dinamo che ricarica la batteria di un auto, ha il compito di portare energia al nostro cervello. L’energia viene fornita in maniera pressoché esclusiva dalle frequenze acute che si trasformano in stimoli nervosi. Le alte frequenze sono le più usate nella musica di Mozart così come nei canti gregoriani il cui scopo è di mettere in sintonia i ritmi cardiaci e respiratori.
Alfred Tomatis
Il medico francese Alfred Tomatis, nato a Nizza nel 1920 da una famiglia di origine piemontese, era un otorinolaringoiatra specializzatosi in foniatria. Egli fu celebre in Francia come medico dei cantanti e amantissimo della musica, l’opera italiana e Mozart in particolare. Divenuto celebre per gli studi e la clinica sull’orecchio, l’ascolto, il linguaggio, la comunicazione e l’apprendimento delle lingue, ha curato problemi psicologici e dislessia. Realizzò la pratica della musica filtrata, allora procedimento meccanico, oggi accessibile come programma informatico. Ha lasciato una altrettanto controversa eredità e un dibattito aperto tra gruppi e scuole circa la sua legittimità. Il metodo che si basa sulle scoperte di Tomatis è oggi applicato in almeno 15 Paesi e il concetto su cui si fonda è lo sviluppo, la pratica e la consapevolezza del controllo dell’orecchio e dell’ascolto su molte facoltà. Dopo la seconda guerra mondiale Tomatis iniziò a studiare gli effetti dell’inquinamento acustico nelle fabbriche. Quello che trovò fu assolutamente rivoluzionario. Alcuni pensano che con quei risultati avrebbe potuto vincere il Nobel. Come riconoscimento delle sue scoperte nel 1951 è stato nominato Cavaliere Della Salute Pubblica di Francia. Anni dopo (1958) fu insignito della medaglia d’oro per la Ricerca Scientifica a Bruxelles. Tomatis ha scritto molto: 14 libri e numerosi articoli. Sfortunatamente non tutti tradotti in italiano. Negli anni Tomatis ha avuto in cura molte persone famose. Molti di loro desiderano mantenere l’anonimato ma alcuni l’hanno dichiarato pubblicamente. Tra questi Maria Callas, Romy Schneider e Gerard Depardieu, il baritono inglese Ben Luxon e perfino la rockstar Sting.
LE TRE LEGGI DI TOMATIS
1°legge
Tomatis ha scoperto che quando il nostro orecchio non è in grado di percepire certe frequenze nemmeno la nostra voce le conterrà : la voce esprime solo ciò che l’orecchio può sentire. Questa è quella che oggi chiamiamo la Prima Legge di Tomatis.
2° Legge
Se si modifica l’ascolto, la voce cambia immediatamente e inconsciamente.
3° legge
si può recuperare l’udito di qualcuno (e conseguentemente la sua voce) ripristinando i muscoli del timpano.(Terza Legge di Tomatis).
L’Orecchio Elettronico
Si tratta di un macchinario che filtra la musica di Mozart, apportando all’orecchio le frequenze acute che vanno a “ricaricare” la corteccia cerebrale. L’individuazione di un punto energetico come l’orecchio si trasforma in uno strumento di trasmissione che riesce a ricaricare il nostro cervello. Le frequenze acute produttrici e distributrici di tale canale energetico, si trasformano in stimoli nervosi che provocano con l’effetto Mozart una dinamizzazione dell’attività corticale, che si trasforma in coscienza,concentrazione,memoria e volontà.
La terapia prevede un risveglio energetico della coscienza e della vitalità.
La parte dell’orecchio interna detta”organo di equilibrio”,tiene sotto controllo tutti i muscoli del corpo e questo spiega come una completa e dinamica energizzazione agisca sulla tensione corporale colpendo le contrazioni muscolari e modificando la postura.
Con la Mozart terapia si produce una sorta di “micro ginnastica” del timpano che aumentando la sua estensione accresce il flusso energetico dell’intero organismo . Ecco perchè l’ascolto di Mozart produce un immediato rilassamento totale.
Il metodo Tomatis si è anche distinto e qualificato come uno strumento efficace nel trattamento dei disturbi dell’apprendimento in bambini in età scolare.
La parola alla scienza
Osservando il sistema nervoso parasimpatico, possiamo anche comprendere il motivo per cui le frequenze acute agiscono positivamente in varie malattie psicosomatiche. Il nervo vago (sistema parasimpatico), tramite il nervo auricolare si inserisce sul timpano; il vago, anche detto “nervo dell’angoscia”, risente di ogni situazione di stress o conflitti e reagisce determinando disturbi specifici a carico degli apparati o organi innervati (digerente, respiratorio, circolatorio, etc.). Le frequenze acute determinano una tensione del timpano prodotta dalla regolazione dei muscoli del martello e della staffa (muscoli della cassa del timpano). Il timpano teso al massimo, assicura un buon equilibrio neurovegetativo.